André Breton, uno dei fondatori del movimento surrealista, è medico e, durante la prima guerra mondiale, presta servizio in ospedali psichiatrici. Esponente di primo piano dell'avanguardia letteraria e artistica del primo dopoguerra, nata nel clima di generale rifiuto della tradizione, si innesta nella corrente del dadaismo e del surrealismo. Le tre elaborazioni del "Manifesto del surrealismo" (1924, 1930 e 1942), sono influenzate dalle teorie di Sigmund Freud e dagli esperimenti di scrittura automatica, ossia libera da ogni controllo razionale o da preoccupazioni estetiche o morali. Il racconto "Nadja" (1928), esempio di antiromanzo con riferimenti autobiografici, è considerato la sua migliore opera narrativa accanto al più lirico e filosofico "L’amore folle" (1937). La sua produzione poetica è raccolta nel volume "Poesie" (1948). Muore a Parigi il 28 settembre 1966.