Nasce a Bologna il 3 maggio 1901. Ha doppiato Laurence Olivier nei film shakespeariani, ha interpretato il condottiero Ettore Fieramosca, il sindaco Peppone, il commissario Maigret: così Gino Cervi ha consegnato il suo nome alla storia del cinema e della televisione. Ha esordito nel 1924 come attor giovane ne "La vergine folle” di Bataille a fianco di Alda Borelli. Sempre come attore giovane, nel 1925 passa al Teatro d’Arte di Roma, il cui direttore è allora lo scrittore Luigi Pirandello. Dopo un decennio di intense esperienze, nel 1938 entra a far parte della compagnia semistabile del Teatro Eliseo di Roma, di cui assume la direzione nel 1939. Dal 1932 Cervi è passato quasi stabilmente al cinema, diventando uno dei divi più popolari grazie al regista Alessandro Blasetti, che lo dirige in “Ettore Fieramosca” (1938), “Un’avventura di Salvator Rosa” (1939), “La corona di ferro” (1941), “Quattro passi fra le nuvole” (1942), “Fabiola” (1948). Negli anni ’50 e ’60 è il bonario interprete del sindaco Peppone nella fortunata serie di film su Don Camillo al fianco di Fernandel nella parte dell’agguerrito prete (Don Camillo, 1952; Don Camillo e l’onorevole Peppone, 1955; Don Camillo monsignore… ma non troppo, 1961). Una rinnovata notorietà gli viene dalla televisione con il primo ciclo degli episodi de “Le inchieste del commissario Maigret”, tratto dai romanzi dello scrittore francese, Georges Simenon. Un secondo ciclo va in onda nel 1966, un terzo nel 1968; il commissario transalpino dal fiuto infallibile torna sui teleschermi per l’ultima volta nel 1972 con l’episodio finale della lunga serie dal titolo “Maigret in pensione”. “Fratello ladro” è la sua ultima fatica cinematografica.

 

Il 3 gennaio 2004 muore improvvisamente a Pietra Ligure Walter Cavazzutti, padre dell'animazione cinematografica italiana. Cavazzutt nasce il 23 dicembre 1946 a Milano e tra i suoi molti lavori ci sono i personaggi creati per il film del 1997 di Enzo D'Alo " La gabbianella e il gatto" tratto dall'omonimo romanzo di Luis Sepulveda. Cavazzutti negli anni lavora con Bruno Bozzetto, Guido Manuli, Maurizio Nichetti e nel 1988 realizza il suo primo film "Tunnel" che vince il Festivla d'Animazione di Treviso. La sua collaborazione con D'Alo crea numerosi personaggi.

 

Sarah Jane Fulk, alias Jane Wyman. Riesce a debuttare nel 1935, dopo aver fatto la cantante e la comparsa, ricoprendo poi per dieci anni parti marginali in produzioni di seconda scelta. La svolta arriva nel 1945, quando Billy Wilder le offre un importante ruolo drammatico accanto a Ray Milland in "Giorni perduti", togliendola improvvisamente dall’ombra. L’anno seguente conferma le sue doti drammatiche nel film di Brown "Il cucciolo". L’Oscar le arriva nel ‘48 per l’interpretazione della sordomuta in "Johnny Belinda" di Negulesco. Negli anni 1950, dopo essere stata protagonista di "Paura in palcoscenico" di Hitchcock accanto a Marlene Dietrich, la Wyman interpreta con successo due melodrammi di Sirk, "Magnifica ossessione" (1954), che le vale una nomination all’Oscar, e "Secondo amore" (1955). La sua carriera cinematografica, già in declino alla fine degli anni 1950, si chiude nel 1969. Le giovani generazioni la conoscono solo nei panni della protagonista del serial televisivo "Falcon Crest", al quale inizia a partecipare quando il suo ex marito Ronald Reagan (dal quale ha divorziato all’epoca di "Paura in palcoscenico").