Benché l'invenzione del paracadute pare risalga a Leonardo da Vinci, e nonostante nel XVI secolo Garnerin l'avesse utilizzato parecchie volte per lanciarsi da un pallone, nessuno fino al 1913 s'era ancora azzardato a lanciarsi da un aeroplano, sospeso a un semplice pezzo di tela. Il 19 agosto 1913 il pilota francese Adolphe Pégoud decide di tentare l'esperimento, allo scopo di dimostrare che il paracadute avrebbe potuto servire al salvataggio degli aviatori in pericolo. Con un piccolo aereo, il pilota sale fino a 300 metri d'altezza e si lancia nel vuoto. Dopo un momento che a lui pare eterno, il paracadute s'apre e la discesa si compie dolcemente. Però, al momento del lancio, Pégoud s'era dimenticato di fermare il motore dell'aereo che, trascinato in una corsa folle, continua a girargli intorno, scendendo in picchiata, capovolgendosi, riprendendo quota, rasentando il paracadute con il rischio d'agganciarlo. Infine l'aereo s'abbatte su un campo. Pégoud tocca il suolo sano e salvo: l'aveva scampata bella. In seguito, ai comandi di un altro apparecchio, l'aviatore imita le evoluzioni che aveva visto compiere dall'aereo abbandonato a se stesso e inventa cosi anche il volo acrobatico. Pégoud nasce il 13 giugno 1989 a Montferrat (Isère, Francia) e rimane ucciso in combattimento aereo il 31 agosto 1915 a Petit-Croix (Francia) all'età di ventisei anni.