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Mercoledì 28 Settembre 2022
Muore lo scrittore Emile Zola, suo il celebre "J'accuse" sul caso Dreyfus
Il 28 settembre 1902 muore a Parigi (Francia) asfissiato nel sonno dalle esalazioni di una stufa lo scrittore Emile Zola, tra i maggiori esponenti del naturalismo. Émile-Édouard-Charles-Antoine Zola nasce il 2 aprile 1840 a Parigi, figlio di un ingegnere italiano. Il piccolo Emile rimane orfano a sette anni e vive la propria infanzia ad Aix-en-Provence (Francia) in ristrettezze economiche. Trasferitosi a Parigi con la madre, interrompe gli studi e comincia a lavorare presso la casa editrice Hachette e a fare il giornalista. Dopo il primo libro "Teresa Raquin" (1867), elabora un grande ciclo di romanzi, "I Rougon-Macquart": storia naturale e sociale di una famiglia durante il Secondo impero (1871-1893), che pongono le basi del naturalismo e in cui la storia di una famiglia proletaria con la tara dell'alcolismo, rappresenta simbolicamente la disgregazione morale della Francia contemporanea. Tra i venti romanzi che compongono il ciclo vi sono "La fortuna dei Rougon" (1871), "Il ventre di Parigi" (1873), "La conquista di Plassans" (1874), "L'ammazzatoio" (1877), "Nanà" (1880), "Germinal" (1885, il suo capolavoro), "La bestia umana" (1890) e "La disfatta" (1892). Zola contribuisce al manifesto del naturalismo, "Le serate di Médan" (1880), contenente anche scritti di Di Maupassant, di Alexis, di Hénrique e di Huysmans. Zola interviene a sostegno dell'innocenza del Capitano Dreyfus, scrivendo nel 1898 il celebre articolo, come lettera aperta al Presidente della Repubblica francese, "J'accuse!" sul quotidiano "l'Aurore". Lo scrittore diviene oggetto di una campagna giornalistica feroce da parte dei giornali conservatori e colpevolisti, che durerà per anni, però, e a causa dell'intervento pro Dreyfus, subisce una condanna a un anno di carcere ed è costretto a pagare una pesante multa, per le accuse rivolte ai vertici dell'esercito. L'accusa è di diffamazione e vilipendio delle forze armate; ciò lo costringe a fuggire in Inghilterra nel 1899 per evitare il carcere, e rientra in Francia solo in seguito a un'amnistia del dicembre 1900, anche perché avviene la revisione del processo a Dreyfys. Zola scrive anche il ciclo "Le tre città: Lourdes, Roma, Parigi" (1894-1898) e tre libri del ciclo "Quattro Vangeli" (1899-1903).