Il 20 luglio 2002 a Rometta (Messina) sciagura ferroviaria con otto morti e trenta feriti dove l'intercity 1935 Palermo-Venezia, la 'Freccia della laguna', deraglia tra le stazioni di Venetico e Rometta Marea (Messina). Diversi vagoni del convoglio che trasporta circa 190 persone cadono in una scarpata di alcuni metri. Le inchieste sulle cause della sciagura mettono in luce che già da molto tempo i macchinisti segnalano la pericolosità del tratto, reso ancora più insidioso da alcuni lavori di manutenzione eseguiti in modo approssimativo. Saranno rinviate e giudizio cinque persone, ipotizzando nei loro confronti i reati di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo: l'imprenditore Oscar Esposito, titolare dell'omonima impresa di Caserta che aveva effettuato i lavori di manutenzione sulla tratta; Carmelo D'Arrigo, tecnico del tronco Fs di Milazzo; Roberto Giannetto, ispettore capo Fs dell'Ufficio territoriale di Catania; Salvatore Scaffidi, responsabile del tronco lavori Fs di Milazzo e Filippo Bardaro, capo settore tecnico Fs della zona di Messina.