Il 15 luglio 1892 nasce a Berlino (Germania) il filosofo e critico letterario Walter Benjamin. Di origine ebrea nel 1919 si laurea a Berna (Svizzera) e dal 1924 si avvicina al movimento comunista, sotto l’influenza della lettura di "Storia e coscienza di classe" di György Lukacs. Scrive per l’Enciclopedia sovietica un articolo su Goethe e nel 1926 va a Mosca (Russia, Urss). Il nazismo costringe Benjamin ad abbandonare la Germania per stabilirsi in Francia dove diventa membro dell’Institut für Sozialforschung, trasferitosi da Francoforte a Parigi (Francia). Importanti sono le Tesi di Benjamin sulla filosofia della storia e allo scoppio della guerra viene internato per tre mesi a Parigi; quando finalmente riesce a ottenere il visto per gli Stati Uniti, con altri fuggiaschi tenta di passare il confine spagnolo, ma al villaggio di frontiera (Port Bou) l’alcalde minaccia di consegnarli ai tedeschi. La notte del 26 settembre 1940 Benjamin si uccide col veleno. La maggior parte dei suoi saggi viene raccolta nel 1955 nei due volumi di Scritti a cura di Theodor Adorno. Nel 1962 una parte dei saggi contenuti nei due volumi sarà tradotta in italiano da Renato Solmi e pubblicata con il titolo di "Angelus Novus".