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Sabato 18 Giugno 2022
Trovato impiccato Roberto Calvi, Presidente del Banco Ambrosiano
Il 18 giugno 1982 alle 7,30 del mattino a Londra (Inghilterra) sotto il Blackfriars bridge (Ponte dei Frati nerii) è trovato impiccato il banchiere italiano Roberto Calvi. Si tratta di una macabra simulazione di suicidio, qualcuno gli lega un cappio attorno al collo. Il giorno prima la sua segretaria, Teresa Graziella Carrocher, si era gettata dalla finestra della sede milanese dell'Ambrosiano. E' il drammatico epilogo di una vicenda iniziata nel 1981, quando, travolto dal fallimento del Banco Ambrosiano, Calvi viene arrestato. L'11 giugno 1982, appena scarcerato, il banchiere scompare misteriosamente da Roma e il 17 giugno il Consiglio di Amministrazione del Banco Ambrosiano decide di autosciogliersi e di chiedere il commissariamento della Banca d'Italia. Calvi nasce il 13 aprile 1920 a Milano ed entra all'Ambrosiano nel 1947 come semplice impiegato. Nel 1971 viene nominato Direttore generale e Amministratore delegato. Il 15 ottobre 1975 Calvi assume la carica di Presidente. Il 20 maggio 1981 è arrestato per violazione delle norme valutarie, il 9 luglio 1981 tenta di suicidarsi in carcere e il 20 luglio 1981 viene condannato a 4 anni e a 15 miliardi di multa, oltre un miliardo e mezzo di pene accessorie. Calvi è coinvolto in una complessa vicenda finanziaria con il banchiere Michele Sindona. Iscritti entrambi alla Loggia P2, i due banchieri mettono in comune le loro capacità professionali nel sistema dei mille incroci societari, la politica delle "scatole vuote" acquistate e poi rivendute. Calvi crea un impero – giovandosi delle entrature che possiede in Vaticano attraverso lo Ior (Istituto per le opere religiose) guidato da monsignor Paul Marcinkus - che si sviluppa a dismisura e che diventa punto nodale del riciclaggio dei soldi sporchi della criminalità organizzata.