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Sabato 02 Aprile 2022
Ordinata l'invasione delle Malvinas-Falkland
Il 2 aprile 1982 a Buenos Aires (Argentina) il generale Leopoldo Galtieri, ultimo dittatore argentino, dà il via all'invasione delle isole Malvinas-Falkland, nell'Oceano Atlantico meridionale. Con questa operazione (Operacion Rosario) spera di distogliere l'attenzione pubblica dalla disastrosa situazione economica (600% di inflazione) e di ridare credibilità e prestigio alla dittatura militare, alle prese con la condanna internazionale per la vicenda dei desaparecidos. La proprietà dell'arcipelago è motivo di contesa tra Gran Bretagna e Spagna già nel XVIII secolo, e nel 1833 la Gran Bretagna assume il pieno dominio delle isole, estromettendo l'Argentina, che si propone come erede legittima degli interessi spagnoli in Sudamerica. Nel 1981, avvicinandosi il 150° anniversario di quell'espulsione, la giunta militare fa della riconquista delle Malvinas (così denominate in spagnolo) un obiettivo di primaria importanza. Dopo una serie di incontri diplomatici fallimentari tenutisi a New York (New York, Usa) nel febbraio 1982, il 19 marzo, cinquanta argentini sbarcano sulla dipendenza britannica della Georgia del Sud e piantano la bandiera argentina, un atto che viene considerato la prima azione offensiva della guerra. Oggi la giunta militare argentina decide di dare il via all'invasione. La reazione del primo ministro britannico Margareth Thatcher, che invia la flotta da guerra britannica, costringe gli argentini alla resa il 14 giugno 2002. Tragico il bilancio: 1000 morti, tre quarti dei quali argentini.
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