Il 5 marzo 1922 nasce a Bologna lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini autore di numerose opere di carattere spesso provocatorio, che risentono delle sue forti tensioni, diviso fra l'ideologia marxista, il richiamo dell'antico mondo contadino e la spiritualità cristiana. L'esordio di Pasolini è rappresentato da una raccolta di poesie composte in dialetto friulano, le "Poesie a Casarsa" (1942); l'interesse per le lingue dialettali sfocia poi nella raccolta "Poesia dialettale del Novecento" (1952). Nell'immediato dopoguerra si iscrive al Partito comunista italiano, da cui viene espulso nel 1949. Fonda la rivista "Officina" nel 1955; in seguito si trasferisce a Roma, dove pubblica due romanzi sulla vita delle borgate, "Ragazzi di vita" (1955) e "Una vita violenta" (1959). Oltre alla poesia (La meglio gioventù, 1954; Le ceneri di Gramsci, 1957; La religione del mio tempo, 1961; Poesia in forma di rosa, 1964; Trasumanar e organizzar, 1971) e alla prosa (Amado mio e Atti impuri), scrive anche opere teatrali (Orgia, 1968; Calderón, 1973; Affabulazione, pubblicato postumo nel 1977), saggi (Passione e ideologia, 1960; Empirismo eretico, 1972; Scritti corsari, pubblicato postumo nel 1975) e dirige numerosi film (Mamma Roma, 1962; Rogopag, 1963; Il Vangelo secondo Matteo, 1964; Uccellacci e uccellini, 1965; Edipo re, 1967; Teorema, 1968; Medea, 1970; Decameron, 1971; I racconti di Canterbury, 1972; Il fiore delle Mille e una notte, 1974; Salò o le 120 giornate di Sodoma, 1975). Pasolini viene ucciso in modo brutale nella notte tra il 1 e il 2 novembre 1975: percosso a colpi di bastone e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell'idroscalo di Ostia (Roma).