Il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano va in scena la prima rappresentazione assoluta dell'"Enrico IV", commedia in tre atti di Luigi Pirandello con la compagnia di Ruggero Ruggeri. Considerato il capolavoro teatrale di Pirandello insieme a Sei personaggi in cerca di autore, Enrico IV è uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all'autore del rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità. Si rappresenta infatti la tragedia di un falso Enrico IV che, denunciando e rifiutando la falsa ed ipocrita normalità, può vivere la sua serietà tragica solamente nel ridicolo della finzione e della follia razionale. La storia racconta di un signore romano che, in una villa della campagna umbra, vive recluso credendo di essere Enrico IV, l'imperatore sceso a Canossa (Reggio Emilia) a pentirsi davanti a Gregorio VII, per intercessione di Matilde di Toscana. Un giorno, i suoi amici invadono il suo esilio con il proposito di strapparlo, con uno stratagemma alla pazzia. Ma il malato ha in serbo una sorpresa sconvolgente e gli ospiti, bardati nei costumi medievali, si troveranno presto a cavalcare lungo l'esiguo margine che corre tra realtà e follia. E quando partiranno, si porteranno dietro un cadavere.