Il 24 febbraio 1582 con la bolla "Inter gravissimas" Papa Gregorio XIII promulga la riforma del calendario gregoriano; è frutto del lavoro del calabrese Luigi Giglio approvato da una commissione pontificia presieduta dal cardinale Guglielmo Sirleto e prevede: il riposizionamento "una tantum" dell'equinozio di primavera, riportandolo al 21 marzo; e togliendo quindi 10 giorni all'anno 1582, dal 5 al 14 ottobre inclusi; gli anni secolari, bisestili nel calendario giuliano, sarebbero rimasti tali se perfettamente divisibili per 400. L'anno gregoriano ha una durata media maggiore di 24 secondi rispetto all'anno tropico (365g 5h 49m 12s contro 365g 5h 48m 46s) ma perché tale differenza formi un intero giorno occorrono 3500 anni. Il Calendario gregoriano viene immediatamente adottato dagli Stati italiani e dal Portogallo poi da tutti gli altri Stati cattolici e diventauniversale conla profressiva adozione, dal 1700 in poi, da parte degli Stati europei protstanti e quindi, nel1783, dal Giappone, nel 1812 dalla Cina e dal 1918 dall'Unione Sovietica.