Il 5 febbraio 2002 a Palermo viene segnalato al registro nazionale presso l'Istituto superiore di sanità il primo caso sospetto in Italia della variante umana della malattia di Creutzfeldt-Jackob: si tratta di una giovane donna di 24-25 anni, residente in Sicilia, le cui generalità, per rispetto del diritto alla privacy, non saranno rese note. La giovane, della quale in seguito si verrà a sapere che è di Menfi (Agrigento) e che il suo nome di battesimo è Maria Letizia, morirà il 7 agosto 2003 all'ospedale Besta di Milano. La sua vicenda solleverà cordoglio, ma anche numerose polemiche, perché la madre accuserà della responsabilità del contagio il fenomeno della macellazione clandestina, estremamente diffuso in Sicilia, come confermeranno le cronache nei mesi seguenti alla formulazione della terribile diagnosi.