Il 17 gennaio 1992 a Roma la Camera dei deputati converte in legge, grazie al voto di fiducia, il decreto che istituisce la Dna, Direzione nazionale antimafia. La Superprocura, che avrà una struttura centrale e una periferica, dovrà però attendere per essere operativa la nomina del procuratore nazionale e dei venti sostituti procuratori che costituiranno il vertice dell'apparato. L'idea della Dna è fortemente sostenuta dal giudice Giovanni Falcone, direttore generale degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia. Falcone muore il 23 maggio 1992 con la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifaninella strage di Capaci (Palermo) con un telecomando mafioso che azione una potente carica esplosiva di1000 chili di tritolo.