Il 15 gennaio 2002 la Corte d'appello di Londra (Inghilterra) annulla la sentenza di colpevolezza emessa, nel 1973, contro il diciassettenne Stephen Downing, accusato dell'omicidio della dattilografa Wendy Sewell, avvenuto nel cimitero di Bakewell (Derbyshire, 'Inghilterra). Infatti il giovane, che lavorava nel cimitero, trova in fin di vita e coperta di sangue la giovane, che muore il giorno seguente senza aver ripreso conoscenza. Il ragazzo, dopo otto ore d'interrogatorio firma una confessione senza la presenza di un avvocato e avendo all'epoca la capacità intellettiva di un bambino di 11 anni. Al padre dirà poi che pensava che, firmando, la polizia lo avrebbe lasciato tornare a casa. Una volta in carcere però inizia a professare la sua innocenza. Con la decisione odierna si conclude il più grave errore giudiziario nella storia legale della Gran Bretagna e ora Downing dovrebbe ricevere un indennizzo di circa 1,5 milioni di euro.