Il 13 gennaio 2002 muore a Stoccolma il fotografo Christer Stromholm, suoi i ritratti di Man Ray, Marcel Duchamp, Le Corbusier e Alberto Giacometti. Stromholm nasce il 22 luglio 1918 a Stoccolma e lascia la sua città natale non ancora ventenne per stabilirsi a Dresda (Germania), prima di raggiungere Parigi (Francia) e poi Arles (Francia). Nel 1946 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Parigi, dove scopre la fotografia e conosce i suoi primi successi. Tra il 1956 e il 1962 firma reportage fotografici nelle periferie di Parigi, immortalando dettagli di volti e le atmosfere particolari. A lui si deve anche il primo reportage sulle prostitute e i transessuali nella capitale francese. Per dodici anni, dalla metà degli anni Sessanta, Stromholm dirige la scuola di fotografia dell'Università di Stoccolma, formando più di 1.200 alunni, tra cui l'elite della fotografia scandinava attuale; ma anche registi europei e americani oggi di grande notorietà. Dai primi anni Settanta Stromholm comincia a viaggiare, realizzando eccezionali reportage di natura culturale e sociale in Giappone, India, Stati Uniti, Sudafrica, Zambia, Senegal ed Egitto. Le sue opere, considerate dei capolavori dell'arte fotografica del Ventesimo secolo, sono esposte in importanti musei in Europa e negli Usa.