L'8 gennaio 1642 muore a Firenze, nel quartiere di Arcetri, lo scienziato, fisico e filosofo Galileo Galilei. Galileo nasce il 15 febbraio 1564 a Pisa, dal 1604 divulga le teorie di Copernico sull'immobilità del Sole e il movimento della terra; convocato a Roma dal Sant'Uffizio nel 1615, deve assistere alla condanna della teoria eliocentrica. Dopo l'elezione a papa di Urbano VIII, credendo possibile un cambiamento dell'atteggiamento della Chiesa, pubblica - esponendo ancora le tesi copernicane - il "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" (1632) ma viene processato dal Sant'Uffizio, condannato e costretto all'abiura in S. Maria sopra Minerva. Galilei si sottomette, ma il confino nella sua villa in Arcetri e il controllo sospettoso dell'Inquisizione non riescono a piegare il suo spirito né gli impediscono di attendere alla stesura dell'opera "Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze" (1638). Tra le altre opere, da ricordare: "Il Saggiatore" (1623) e il suo Epistolario. Il suo caso diventa simbolo dello scontro tra la Chiesa cattolica e la cultura scientifica moderna, argomento di aspre polemiche sino alla riabilitazione di Galilei e al riconoscimento dell'errore compiuto dalla Chiesa (nel 1992, con Papa Giovanni Paolo II).