Il 23 dicembre 1821, giorno del suo 31° compleanno, l'egittologo e linguista Jean Francois Champollion ha l'idea di contare i segni sulla Stele di Rosetta, e ne trova la chiave interpretativa. Dopo la sua traduzione si scopre che la Stele è uno scritto in forma di decreto scolpito su una lastra di basalto nero da parte di sacerdoti riuniti a Menfi nel 196 a.C e annuncia l'incoronazione di Tolomeo V Epifane, istituendone il culto in tutti i templi, e la sua importanza risiede nel fatto che è redatta in tre lingue: geroglifico in alto, demotico al centro e greco in fondo. La Stele, da Fort Rashid (fortezza di Rosetta) vicino ad Alessandria (Egitto) viene ritrovata da alcuni francesi al seguito delle truppe guidate da Napoleone che, ad Abukir nel 1801 si scontrano nella "Battaglia delle Piramidi" contro i turchi guidati dall'Ammiraglio Nelson. All'inizio il testo non suscita alcun interesse da parte degli studiosi perché appare indecifrabile e privo di significato.