Il 22 dicembre 1971 a Milano svolta nelle indagini sulla strage alla Banca dell'Agricoltura di piazza Fontana, a Milano, del 12 dicembre 1969. Dopo la definitiva archiviazione della cosiddetta pista anarchica che porta in carcere Pietro Valpreda, gli inquirenti seguono indagini che portano ai gruppi eversivi dell'estrema destra. Insieme a Franco Freda e Giovanni Ventura vengono arrestati altri componenti della 'cellula veneta' dell'organizzazione neofascista. Il 30 giugno 2001 la condanna arriva trentadue anni dopo la strage. Carcere a vita per i neofascisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, al termine del processo per l'attentato del 12 dicembre 1969 di piazza Fontana (16 morti e 88 feriti). Tre anni per favoreggiamento per Stefano Tringali, mentre per il pentito Carlo Digilio, i giudici decretano di "non doversi procedere" per estinzione del reato. Ecco la la sentenza dei i giudici della seconda corte d'Assise di Milano, salutata dall'applauso dei familiari delle vittime.
Uno dei tre condannati, Delfo Zorzi, ex leader di Ordine Nuovo a Mestre, indicato come l'esecutore materiale dell'attentato, da anni si trova in Giappone dove ha ottenuto la cittadinanza, un nuovo lavoro e un nuovo nome (Hagen Roy). Fino a oggi le richieste di estradizione non hanno avuto seguito. Maggi, all'epoca responsabile di Ordine Nuovo nel Veneto, già condannato all'ergastolo per la strage alla questura di Milano nel 1973, sarebbe stato invece l'ispiratore dell'attentato, compiuto con l'appoggio logistico di Giancarlo Rognoni, del gruppo "La Fenice".