Il 12 dicembre 1821 nasce a Rouen (Francia) lo scrittore Gustave Flaubert. Romantico di formazione, Flaubert riesce a superare le fortissime tendenze romantiche del suo temperamento puntando a una scrittura impersonale, caratterizzata dall'estrema cura della forma e dello stile. La sua raffigurazione del mondo, apparentemente senza pietà e senza illusioni, fa di lui, con Balzac e Stendhal, il massimo esponente del naturalismo. Il suo capolavoro è "Madame Bovary", 1857, per la cui pretesa di immoralità Flaubert viene processato e poi assolto. La tematica del "fallimento", spinta fino al nichilismo, si trova già in "L'educazione sentimentale", 1843-45, mentre l'incompiuto "Bouvard e Pécuchet", 1881, monumento all'imbecillità in chiave di umorismo nero, è la più eloquente espressione del disprezzo di Flaubert verso la società contemporanea. Altre opere: "La tentazione di Sant'Antonio", 1847-49, "Tre racconti", 1877. Flaubert muore l' 8 maggio 1880 a Croisset (Francia).