L'8 dicembre 1981 muore a Roma Ferruccio Parri, uno dei padri della Repubblica italiana e capo del primo governo di unità antifascista dopo la Liberazione. Parri nasce il 19 gennaio 1890 a Pinerolo (Torino) e con Carlo Rosselli organizza la fuga di Filippo Turati dal confino di Lipari verso la Corsica, per la quale è processato e, grazie alla difesa dell'avvocato Sandro Pertini, assolto, ma confinato fino al 1933. Militante di Giustizia e libertà, Parri è nel 1943 tra i fondatori del Partito d'azione e suo principale esponente militare nella Resistenza, nella quale, come comandante delle formazioni Giustizia e Libertà, è vicecomandante, con Luigi Longo, del Corpo dei volontari della libertà. Deputato alla Costituente e quindi eletto più volte senatore, sciolto il Partito d'azione (1947), entra con Ugo La Malfa nel Pri (Partito repubblicano italiano), ma lo abbandona per fondare con altri il gruppo di Unità popolare contro la legge truffa (1953). Parri nel 1958 entra nel Psi e, nominato senatore a vita dal Presidente Antonio Segni, fonda il combattivo settimanale "L'Astrolabio". Deluso dal centrosinistra Parri crea il gruppo parlamentare della Sinistra indipendente, formato da personalità elette nelle liste del Pci.