Il 20 ottobre 1931 nasce a Golasecca (Varese) Rosita Jelmini, moglie dello stilista Ottavio Missoni. Rosita passa la sua infanzia fra gli scialli e i tessuti ricamati dell’azienda dei nonni, in cui si occuperà poi della parte creativa. Ottavio e Rosita si conoscono nel 1948 a Londra (Inghilterra), quando lui gareggia nei 400 piani e e nei 400 ostacoli alle Olimpiadi. Nel 1953 Ottavio (che già si è messo a produrre, con un amico, tute da ginnastica, a Trieste) e Rosita si sposano e fondano anche una piccola azienda nel Varesotto creando una piccola collezione di capi in maglia, dagli inconfondibili motivi fiammati, ondeggianti, zigzagati, venduti anche alla Rinascente, che all’epoca detta tendenza, e che non tardano a finire sulle pagine delle riviste di moda. Nei decenni seguenti, ecco la lana-pelliccia, il punto nocciolina, il fiammato bianco e nero e arcobaleno, la lana cotta, le righe colorate, il patchword e gli jacquard. Nel 1966 la prima sfilata, nel 1967 il debutto a Palazzo Pitti a Firenze con un’anticipazione del nude-look; nel 1970 il “put-toghether”, mescolanza di punti e fantasia, che sarà il segno distintivo della casa.