Il 17 novembre 1921 il principe di Galles, Edoardo VIII, sbarca nel porto di Bombay (India) per una visita ufficiale ed è accolto da un immenso rogo di stoffe e abiti di fabbricazione e foggia inglesi. Nel corso della giornata la manifestazione assume toni di rivolta caratterizzati da scontri con la polizia, assalti alle proprietà inglesi, incendi, al termine dei quali si contano 58 morti e 381 feriti fra i dimostranti. Informato di questi eventi, Gandhi intraprende un digiuno di cinque giorni che consente di evitare il rinnovarsi delle violenze nelle città che il principe deve ancora visitare. Le organizzazioni di volontariato create dal Mahatma vengono dichiarate fuori legge e forti limitazioni sono imposte alla libertà di stampa. Questa dura repressione accelera la deriva estremistica del movimento indipendentista che si esprime nella sessione annuale del Congresso, svoltasi ad Ahmedabad (India): idelegati chiedono una più aggressiva forma di disobbedienza civile di massa, avente come obiettivo la conquista della piena indipendenza. Gandhi propone però di cominciare con un esperimento di disobbedienza totale in una zona limitata, salvo estenderla in tutto il paese dopo ogni valutazione dei risultati ottenuti. La scelta cade nella contea di Bardoli, distretto di Surat (India).