L'1 novembre 1991 a Mosca (Russia) con il crollo progressivo del sistema di alleanze dell'Unione sovietica viene deciso anche lo scioglimento del Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica), organismo istituito il 4 dicembre 1949 tra i Paesi dell’est europeo su iniziativa di Stalin, come risposta sovietica al Piano Marshall, voluto dagli americani per sostenere i paesi dell'Europa occidentale. Solo nel 1959 il consiglio si da una struttura stabile e dopo l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle forze armate del Patto di Varsavia (1968), il Comecon ha un periodo di particolare sviluppo, con l'istituzione di piani quinquennali finalizzati allo sviluppo della integrazione economica socialista nei settori del commercio estero, della gestione valutaria e finanziaria. All' inizio fanno parte del Consiglio: Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Ungheria e Unione sovietica a cui si aggiungono successivamente Albania (uscita nel 1961), Repubblica democratica tedesca, Mongolia, Cuba e Vietnam. La Jugoslavia ne fa parte solo come membro associato.