Il 23 ottobre 2001 a Cupertino (California, Usa) la Apple lancia sul mercato l'Ipod, un lettore di musica digitale basato su hard disk molto sottile, prodotto da Toshiba, dalla capienza di 5 GB, e memoria flash. Grande come un pacchetto di carte e semplice da usare, si comanda attraverso una ghiera meccanica circolare che permette di scorrere nella libreria musicale in modo molto veloce e mediante l'uso del solo pollice. Per la sincronizzazione del lettore, Apple prevede una connessione FireWire, 35 volte più veloce della USB 1.1. La prima generazione di iPod è compatibile esclusivamente con computer Macintosh. Otto mesi prima dell'iPod, l'azienda allora guidata da Steve Jobs lancia iTunes, il software per organizzare e riprodurre i file musicali che vende anche canzoni e dal 2019 lascia il posto a tre distinte app (per la musica, i podcast e la Apple tv) segnando così la fine di un'era. Due operazioni inscindibili, iTunes e l'iPod, accelerano il passaggio dalla musica analogica a quella digitale. Nel corso di questi 20 anni la fruizione delle canzoni è cambiata radicalmente: l'iPod, come gli altri lettori Mp3, lascia il posto all'ascolto della musica sullo smartphone e ai servizi in streaming come Apple Music, Spotify, Amazon Music e altri. E così l'iPod, tuttora in commercio nella versione touch, resta un dispositivo iconico che permette anche di giocare e di usare tante app disponibili per il fratello maggiore iPhone, ma è ormai un prodotto per nostalgici.