Il 16 ottobre 1981 muore a Tel Aviv (Israele) per un tumore al colon Moshe Dayan, personaggio emblematico per lo stato di Israele. La sua immagine, con la benda sull'occhio sinistro, perso in Siria durante la Seconda Guerra Mondiale, è nota in tutto il mondo. Dayan nasce il 20 maggio 1915 a Deganya (Palestina, oggi Israele) e a quattordici anni entra a far parte dell'Haganah, l'organizzazione militare che difende gli insediamenti ebraici in Palestina. Nel 1939, quando l'Haganah è messa fuori legge, viene arrestato. Rilasciato nel 1941, milita nelle forze alleate impegnate nella liberazione del Libano e della Siria contro l'esercito francese di Vichy. Nel 1953 è nominato capo di stato maggiore e nel 1956 guida la campagna del Sinai contro l'Egitto. Due anni dopo lascia l'esercito; eletto al Parlamento israeliano (1959) è nominato ministro dell'Agricoltura (1959-1964) nel governo di David Ben Gurion. Poco prima dello scoppio della guerra dei Sei giorni nel 1967, ottiene il ministero della Difesa, e insieme al generale Yitzhak Rabin porta le truppe israeliane alla vittoria. Nel 1977 è nominato ministro degli Esteri nel governo di Menahem Begin e la sua opera è decisiva per la ratifica della pace con l'Egitto (1979). Nello stesso anno, però, si dimette dall'incarico per protestare contro la politica di Begin e nel 1981 è eletto in Parlamento fra i deputati di un nuovo partito di opposizione.