L'1 ottobre 1891 nasce a Torino la prima Camera del Lavoro in Italia in un Capoluogo di Regione mentre la prima in assoluto è quella di Piacenza, fondata il 23 marzo 1891. L'iniziativa è di Osvaldo Gnocchi Viani, sindacalista milanese dei tipografi, che tra il 1889 e il 1890, pensa, dibatte, propone e opera per un'istituzione simile alla “Borsa del Lavoro” esistente allora a Parigi (Francia) con lo scopo non solo di collocare la manodopera ma anche di operare come mediatore tra operai e padroni. A Gnocchi Viani si uniscono altre personalità del mondo operaio come Dante Racca, Pier Giorgio Daghetto, Paolo Alessi e Vittorio Chenal, e alcune associazioni come la Società Archimede di mutuo soccorso, attiva nella sua sede di via Basilica a partire da settembre. L'1 ottobre 1891 nasce poi, presso alcuni locali del Castello Sforzesco messi a disposizione dal sindaco Giulio Belinzaghi la Camera del Lavoro di Milano, con la specificità di favorire lo studio e la difesa degli interessi economici, industriali, agricoli, commerciali, e di tutto quanto si rifletta al miglioramento morale e materiale della classe lavoratrice. Il primo congresso delle Camere del Lavoro si svolge a Parma nel 1893, e riunisce i rappresentanti delle 13 Camere del Lavoro allora esistenti. Le Camere del Lavoro sono la base costitutiva della Confederazione Generale del Lavoro, nel 1906. Nasce come associazione che raccoglie lavoratori appartenenti a varie categorie, allo scopo di tutelarne gli interessi e indirizzare le loro rivendicazioni. Il suo Statuto diventa modello per la Camere del Lavoro create successivamente a Pavia e Brescia (1892), Cremona e Monza (1893), Sampierdarena (Genova) (1895), Lodi (1896).