Il 16 settembre 681 termina a Costantinopoli (l'odierna Istanbul, Turchia) il sesto Concilio ecumenico, apertosi il 7 novembre 680. Indetto dall'imperatore Costantino IV Pogonato, che partecipa personalmente al concilio, tenendone la presidenza durante le discussioni teologiche. Alla discussione conclusiva, l'imperatore viene acclamato "protettore e interprete della fede". Il Concilio condanna i monoteliti, affermando la dottrina che in Gesù Cristo sussistono due volontà e due operazioni naturali, senza divisione e senza cambiamento, inseparate, inseparabili e inconfuse; quindi, due volontà, di cui una divina, alla quale è subordinata quella umana. Il Concilio condanna, scomunicandoli, anche tutti coloro che avevano sostenuto la dottrina monotelita, come i patriarchi Sergio, Pirro, Ciro e lo stesso papa Onorio, che aveva mostrato delle aperture verso di essa.