Il 15 settembre 2001 a Dresda (Germania) Alex Zanardi, durante una gara sulla pista Euro Speedway del Lausitzring (tristemente famosa per l'incidente costato la vita a Michele Alboreto), subisce un impatto tremendo in un incidente con il pilota italo-canadese Alex Tagliani. A undici giri dal termine, Zanardi rientra ai box per un rabbocco precauzionale di benzina; al rientro in pista, alcuni schizzi di carburante finiscono sulla visiera; per pulirla e recuperare la visibilità ottimale, Zanardi perde sfortunatamente il controllo della vettura, che, dopo un testacoda, si posiziona trasversalmente sulla pista, mentre sulla stessa linea soppraggiungeva ad alta velocità Tagliani, perpendicolarmente alla vettura di Zanardi, con l'inevitabile e violentissima collisione, che taglia in due la Reynard Honda del pilota bolognese all'altezza delle anche. Non appena viene raggiunto dai soccorsi, Zanardi appare in condizioni disperate; l'unica via per limitare l'emorragia e salvare il pilota per i medici è una soluzione drastica: l'amputazione di entrambi gli arti inferiori al di sopra del ginocchio. Nonostante la soluzione radicale, le condizioni di Zanardi rimangono gravissime per lungo tempo, per colpa di numerose altre fratture e per il continuo rischio di embolia. Nonostante il grave handicap fisico e l'incidente nel quale rimase quasi ucciso, nel 2003 Zanardi to alle corse automobilistiche, usando modelli appositamente modificati con acceleratore e freno al volante.