L'1 settembre 1981 muore a Londra (Inghilterra) l'architetto e ministro della Germania nazista Albert Speer. Speer nasce il 19 marzo 1905 a Mannheim (Germania) e aderisce al Partito nazista nel gennaio 1931; nel volgere di pochi anni la sua efficienza e il suo talento ne fanno uno dei favoriti di Hitler e quando questi diviene Cancelliere, nel 1933, nomina Speer suo architetto personale. Molti edifici del nazismo, come lo stadio di Norimberga (Germania), sede del congresso del partito nel 1934, e la nuova cancelleria del Reich a Berlino (Germania), in seguito distrutta, portano la sua firma. Le sue opere imponenti e monumentali vogliono rispecchiare la grandezza dell'ideologia nazista. Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, Speer diviene ministro per gli Armamenti e la produzione bellica e con il lavoro forzato dei soldati e dei prigionieri realizza strade e roccaforti difensive. A partire dal 1944, resosi conto che la Germania avrebbe perso la guerra, tenta invano di persuadere Hitler ad accettare la resa; in seguito egli stesso dichiara di aver pensato di assassinarlo. Al termine del conflitto viene processato per crimini di guerra dal tribunale di Norimberga e condannato a vent'anni di reclusione, che sconta nel carcere di Spandau. Nel 1966 esce dal carcere e pubblica le sue memorie, considerate un'importante testimonianza dell'epoca nazista.