Il 13 agosto 2001 a Skopje (Macedonia) i rappresentanti della minoranza albanese in Macedonia e i maggiori partiti politici firmato, nell'ufficio del presidente macedone Boris Trajkovski, l'accordo di pace per risolvere la crisi. La cerimonia avviene a porte chiuse in presenza del segretario della Nato, Lord George Robertson, del rappresentante dell'Unione europea, Javier Solana, del mediatore francese Francois Leotard e dell'inviato statunitense, James Pardew. Qualora siano rispettati il cessate-il-fuoco e l'impegno dei ribelli dell'Uck a consegnare le armi, il Consiglio Atlantico darà l'assenso definitivo all'invio di 3.500 militari, tra cui 400 italiani, che avranno il compito di sovrintedere al disarmo. Intanto i guerriglieri albanesi dell'Uck accettano l'accordo di pace firmato fra i partiti macedoni e albanesi. In particolare l'Uck accetta di consegnare le armi alla forza di pace che la Nato invierà in Macedonia. La missione della Nato inizia il 17, i militari italiani arrivano il 24 agosto.