Il 15 luglio 1861 a Napoli il generale Enrico Cialdini, già comandante della spedizione piemontese nello Stato Pontificio e vincitore di Gaeta assume, con la nuova nomina di luogotenente dell'ex regno delle due Sicilie, pieni poteri civili e militari per la repressione del brigantaggio. In questa veste oltre a combattere i briganti ordina l'eccidio di inermi cittadini, fa bruciare interi paesi, attua una spietata repressioni spesso ingiustificata. Viene nominato anche parlamentare del Regno; nel ruolo di senatore - nomina ricevuta da Vittorio Emanuele II - nel 1864 perora il trasferimento della capitale da Torino a Firenze; nel 1870 è ambasciatore a Madrid (Spagna) e poi a Parigi (Francia). Cialdini nasce l'8 agosto 1811 a Castelvetrano (Modena) e muore l'8 settembre 1892 a Livorno.