Il 12 luglio 1991 a Milano la corte d'Assise d'Appello conferma le condanne ad Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani per l'omicidio del commissario Calabresi. La Corte di Cassazione poi annullerà la sentenza di condanna, il 23 ottobre 1992, e ordinerà l'avvio di un nuovo processo, in Corte d'Assise d'Appello. Si tratta di un'altra tappa della lunga vicenda giudiziaria legata all'assassinio di Luigi Calabresi, commissario dell' ufficio politico della questura milanese, ucciso davanti alla sua abitazione a Milano con due colpi di pistola il 17 maggio 1972. Era al centro di una pesante campagna che gli imputava la responsabilità della morte dell' anarchico Pinelli, caduto da una finestra della Questura, mentre era interrogato sulla strage di piazza Fontana. Il 28 luglio 1988, su ordine della Procura di Milano erano stati arrestati Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani, Ovidio Bompressi e Leonardo Marino. L'arresto nasce dalla confessione dello stesso Marino. Bompressi sarebbe l'esecutore materiale, Sofri e Pietrostefani i mandanti e Marino l'autista dell'agguato.