Il 10 giugno 1971 il vescovo svizzero mons. Marcel Lefebvre si oppone al nuovo messale di Papa Paolo VI, che accoglie le direttive del Concilio e rompe con la Chiesa di Roma per non rinunciare a celebrare la S. Messa in latino e con la liturgia precedente al Concilio Vaticano II. Seguendo la tradizione preconciliare, la liturgia lefebvriana impone al sacerdote di officiare la messa rivolto verso l'altare con le spalle ai fedeli.