Il 9 giugno 1831 si inaugura a Padova la prima porzione del Caffè Pedrocchi, una delle più belle caffetterie italiane e uno dei più grandi e celebri caffè d’Europa. Diventa rapidamente un importante punto di riferimento per la vita sociale, culturale e politica della città. Nato dalla volontà del proprietario Antonio Pedrocchi e dal genio creativo dell’architetto Giuseppe Jappelli, ha quattro stanze al pianterreno la cui nomenclatura è affidata alla cromia delle tappezzerie. La Sala Bianca conserva in una parete il foro di un proiettile sparato nel 1848 dai soldati austro-ungarici contro gli studenti in rivolta contro la dominazione asburgica e in memoria di questo evento, alla parete troneggia una targa commemorativa, mentre con nota autocelebrativa un’altra targa riporta un brano della Certosa di Parma di Stendahl in cui l’autore loda senza mezzi termini lo zabaione del Pedrocchi. La Sala Rossa conserva il tavolo dei professori e il bancone in marmo mentre quella Verde è per tradizione destinata a chi vuole accomodarsi e leggere i quotidiani senza l'obbligo di consumare. Infine la sala Ottagona, gialla, della Borsa. Il piano superiore viene inaugurato nel 1842.