Il 7 giugno 1981 in Iraq, l'aviazione militare israeliana, con l'Operazione Babilonia, attacca e distrugge il centro di ricerca nucleare, in corso di ultimazione, a Tamuz, vicino a Baghdad (Iraq). Il governo di Tel Aviv (Israele) giustifica l'azione sostenendo che le armi nucleari costruite in quel centro avrebebro potuto essere utilizzate contro lo stesso Israele. Il raid, però, suscita critiche in tutto il mondo e aggrava la situazione in Medio Oriente. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu condanna l'accaduto senza però trovare un accordo sulle sanzioni da infliggere allo Stato israeliano.