Il 6 giugno 2001 oltre novecento sono i corpi, ammassati gli uni sugli altri, ritrovati in una fossa comune a Batajnica alle porte di Belgrado (Serbia). Quasi certamente si tratta di corpi di civili kosovari e combattenti dell’Uck. Nelle vicinanze del luogo del ritrovamento, le forze speciali antiterroristiche (Stj) hanno un loro complesso residenziale. Dovrebbero risalire agli anni della guerra, quando l'establishment politico serbo impone di occultare tutti i massacri compiuti in Kosovo.