Il 4 giugno 1971 muore a Budapest (Ungheria) il filosofo e critico Gyorgy Lukàcs, uno dei maggiori pensatori marxisti. Lukàcs nasce il 13 aprile 1885 a Budapest e nel 1919, dopo essere entrato nel Partito comunista, viene nominato commissario del popolo per la Pubblica Istruzione nel governo di Béla Kun, caduto il quale si rifugia a Vienna (Austria) e di lì a Mosca (Russia, Urss) fino al 1945. Tornato in Ungheria Lukàcs, professore all' Università di Budapest, durante la rivolta dell'ottobre - novembre 1956 entra nel governo Nagy come ministro della Cultura popolare e, in seguito all'intervento sovietico, è deportato in Romania per alcuni mesi. La sua estetica considera l'arte come "rispecchiamento" del reale. Tra le sue opere, "Storia e coscienza di classe", 1923, testo fondamentale del marxismo occidentale, "La distruzione della ragione", 1954, "Estetica",1963.