Il 25 maggio 1681 muore a Madrid (Spagna) il drammaturgo Pedro Calderòn de la Barca, il rappresentante più significativo e importante del barocco teatrale europeo. Calderòn nasce il 17 gennaio 1600 a Madrid e dei suoi lavori rimangono 120 commedie, 80 autos e altre opere teatrali minori. Le commedie sono divise in due gruppi: quelle sviluppate su vari argomenti (cappa e spada, storie e leggende, onore e gelosia) tra le quali vale ricordare "La donna fantasma", 1629, e "Il sindaco di Zalamea", 1642; quelle di argomento più personale, scritte quasi tutte dopo il 1635, in cui predomina l'elemento fantastico-simbolico e dove la costruzione dell'opera ruota tutta intorno ad un unico concetto filosofico. Di quest'ultimo gruppo sono da ricordare: "Il mago dei prodigi",1637, "La figlia dell'aria", 1653, "La statua di Prometeo", 1669, e il capolavoro "La vita è sogno", 1635. Gli autos, tipica espressione della cultura barocca spagnola, sono composizioni drammatiche, esaltanti il dogma cattolico contro l'eresia protestante, rappresentate all'aperto, su carri, durante le celebrazioni del Corpus Domini ("Il grande teatro del mondo", 1633, "Il veleno e l'antidoto", 1634 e "Il convito di re Baldassarre", 1634).