L'11 maggio 1981 muore al Cedar of Lebanon Hospital a Miami (Florida, Usa) il cantante, chitarrista e compositore reggae Bob Marley, figura leggendaria e indimenticata della musica pop contemporanea, Marley muore poche ore dopo il battesimo come membro della Chiesa Ortodossa etiope, con il nome di Bernard Selassié. Robert Nesta Marley nasce il 6 febbraio 1945 a Nine Miles, St. Ann (Giamaica) e nel 1961 forma il suo primo gruppo, i Rudeboys, che in seguito prendono il nome di The Wailers. I primi dischi di Marley si presentano come una miscela di calypso e soul music; già alla fine degli anni Sessanta Marley è considerato l'astro nascente della musica reggae giamaicana, innovativa commistione di rock and roll, rhythm and blues, soul e ritmi popolari giamaicani. NeI 1967 si converte al rastafarianismo. Incide "Catch a Fire" (1972), "Burnin'" (1973), "Natty Dread" (1975) e "Live" (1975); comincia a occuparsi attivamente di politica e nel 1978 subisce un attentato. Le tournée in Europa e negli Stati uniti, al tempo del disco "Rastaman Vibrations" (1976) gli procurano il successo internazionale, che prosegue con "Exodus" (1977), "Babylon by Bus" (1978), "Kaya" (1978), "Uprising" (1980). Le canzoni di Marley – tra cui le celebri "Lively Up Yourself", "No Woman no Cry", "I shot the Sheriff", "Jammin'" e "Get Up, Stand Up" – parlano di amore e politica e inneggiano alla libertà e alla rivoluzione. Nel 1980 si esibisce in un trionfale concerto in Italia, allo stadio milanese di San Siro, davanti a oltre 80.000 spettatori. L'1 febbraio 2005 viene celebrato in Etiopia il sessantesimo anniversario della sua nascita con l'evento "Africa Unite".