L'8 maggio 1891 muore a Londra (Inghilterra) la teosofista ucraina Helena Petrovina Blavatsky. La Blavatsky nasce il 12 agosto 1831 a Ekaterinoslav (Ucraina) e, giovanissima, si spinge da sola in India, ibet e sulle montagne dell’Himalaya dove incontra misteriosi “Maestri”dai quali riceve l’insegnamento iniziatico che lei successivamente codifica nei principi di base della teosofia. Primi fra tutti, i concetti di fratellanza universale, reincarnazione e karma, evoluzione attraverso le esperienze di vita. La teosofia è la dottrina propugnata dalla Società Teosofica, cofondata nel 1875 a New York (New York, Usa) dalla Blavatsky, che si propone di divulgare il pensiero che tutte le religioni deriverebbero da un'unica verità divina. Il merito della Blavatsky, riconosciuto anche da Gandhi, è quello di aver scoperto la grande tradizione filosofico-religiosa indiana, da tempo caduta nell’oblio, di aver operato a favore dello sviluppo sociale e culturale indiano, di aver promosso il risveglio spirituale in un’epoca improntata al materialismo. Dal movimento teosofico prendono le mosse anche Rudolf Steiner e Krishnamurti.