Il 2 maggio 2001 a Ponsacco (Pisa) Tecnodiffusione, leader nella digital technology per il mercato consumer, acquisisce il controllo totale delle attività italiane di Vobis, la maggiore catena di vendite al dettaglio di prodotti e servizi informatici. L'operazione ha un valore di 60 miliardi di lire. Ma il 24 marzo 2003 oltre ai dipendenti, 7.700 azionisti e alcune migliaia di obbligazionisti stanno seguendo con il fiato sospeso il destino di Tecnodiffusione, la società di informatica di Ponsacco che per anni è uno dei fiori all'occhiello della Arno valley. Pkf, la società di revisione dei conti cui è affidato l'esame del bilancio 2003, dichiara di non essere in grado di esprimere un giudizio sul consuntivo di Tecnodiffusione a causa delle incerte prospettive di continuità aziendale. In sostanza, è a rischio lo stesso percorso individuato dal consiglio di amministrazione per evitare lo scioglimento della società e l'apertura delle procedure concorsuali. I manager chiamati dalle banche a tentare il salvataggio di Tecnodiffusione sperano infatti di poter ottenere il via libera dall'assemblea degli azionisti e da quella degli obbligazionisti per chiedere l'ammissione all'amministrazione controllata al tribunale di Pisa.