Il 29 aprile 1911 a Torino davanti ai Sovrani e a 80.000 spettatori viene inaugurato lo Stadium nell'ambito della Esposizione Internazionale con il saggio ginnastico di seimila allievi delle scuole municipali. Viene progettato dall’architetto Vittorio Ballatore di Rosana e dall’ingegner Ludovico Gonella nell’area compresa tra gli attuali corsi Duca degli Abruzzi, Peschiera, Montevecchio e Castelfidardo, di fronte all’antica Piazza d’Armi. È un complesso di grandi dimensioni, lungo 361 metri e largo 204, completamente circondato da gradinate, con due emicicli, un’entrata trionfale e un palco reale. Il più grande stadio d'Italia, e forse del mondo, con un'area di 100.000 metri quadrati, con 40.000 posti a sedere e 30.000 in piedi. Intorno al campo tre piste: una grande esterna da 730 metri per le gare ciclistiche, una per le corse dei cavalli e una terza di 500 metri per i podisti. Sotto le gradinate locali per buffet, spogliatoi, dormitori, sale destinate alla scherma, alla ginnastica femminile. L'opera viene totalmente finanziata da fondi privati e costruita in meno di un anno. Definita una delle follie dei torinesi durante la "Belle Epoque", lo Stadium non è più usato dopo il 1938 e viene demolito nel secondo dopoguerra.