Il 27 aprile 1981 a Torre del Greco (Napoli) un commando di brigatisti irrompe nel garage della sua villa e rapiscono Ciro Cirillo, consigliere regionale ed esponente di rilievo della Dc locale. Cirillo è il punto di riferimento locale di Antonio Gava, gran controllore di tessere nella corrente dorotea. I brigatisti uccidono Mario Cancello, l'autista che guida l'auto blindata della Regione Campania. Muore anche il brigadiere di polizia Luigi Carbone. Ciro Fiorillo, segretario di Cirillo, urla: «No, no». I brigatisti hanno un attimo di esitazione. Fiorillo viene solo ferito alle gambe. L'obiettivo è Cirillo. I brigatisti lo prelevano. Un rapimento, come quello di Moro, l'ex segretario nazionale della Dc. Prendere Cirillo, in Campania, significa colpire Gava. Il sequestro si concluderà, ottantasei giorni dopo, con la liberazione e il pagamento di un riscatto di un miliardo e mezzo.