Il 21 aprile 1931 si svolge il settimo censimento della popolazione italiana. I risultati danno 41.651.617 residenti contro i 37.973.977 del censimento del 1921. Si registra anche un rallentamento nel ritmo di crescita della popolazione, nonostante l'impegno propagandistico profuso dal regime a sostegno della "battaglia demografica". La storia dei censimenti inizia nel 1861, anno di nascita del Regno d'Italia. Dal 1861 la cadenza decennale del censimento della popolazione viene sempre rispettata, presentando di volta in volta novità e innovazioni: uniche eccezioni nel 1891 - quando il censimento non viene svolto per difficoltà finanziarie - e nel 1941 a causa della guerra.