Il 7 aprile 1790 a Roma viene emessa la condanna a morte di Giuseppe Balsamo, noto alchimista conosciuto con il nome di Alessandro Conte di Cagliostro. Nella pubblica piazza avviene la distruzione dei manoscritti e degli strumenti massonici. In seguito alla pubblica rinuncia ai principi della dottrina professata, Cagliostro ottiene la grazia: la condanna a morte viene commutata dal pontefice nel carcere a vita, da scontare nelle tetre prigioni dell’inaccessibile fortezza di San Leo (città ducale poco distante da S. Marino e oggi in provincia di Pesaro), allora considerato carcere di massima sicurezza dello Stato Pontificio. In attesa di segregarlo adeguatamente, il prigioniero viene alloggiato nella cella del Tesoro, la più sicura, ma anche la più tetra e umida dell’intera fortezza. nella cella del Tesoro, la più sicura, ma anche la più tetra e umida dell’intera fortezza. Cagliostro viene internato il 21 aprile 1791 e muore dopo più di quattro anni, il 26 agosto 1795 .