Il 5 aprile 1951a New York (New York, Usa) il giudice federale Irving Robert Kaufman condanna a morte Julius ed Ethel Rosenberg, dichiarati colpevoli di spionaggio atomico a favore dell’Unione Sovietica. Il processo contro i Rosenberg inizia il 6 marzo 1951. Il generale Eisenhower, presidente degli Stati Uniti, respinge la richiesta di grazia presentata per i coniugi Rosenberg e il 19 giugno 1953 alle ore 20.05 Julius Rosenberg muore sulla sedia elettrica della prigione di Sing Sing, a Ossining (New York, Usa). Dieci minuti dopo sua moglie Ethel lo segue. Il caso Rosenberg divide gli Stati Uniti per decenni fino a quando nel settembre 2008 Morton Sobell, un ingegnere americano figlio di emigrati russi, coimputato per spionaggio insieme ai Rosenberg, condannato a 30 anni di carcere, rilasciato nel 1969 dopo 17 anni e 9 mesi e dichiaratosi sempre innocente, ammette in un'intervista al New York Times che lui e il suo amico Julius erano entrambi agenti sovietici e di aver dato ai sovietici solo materiali sui radar difensivi e dispositivi di artiglieria. La fondatezza delle imputazioni rimane sempre controversa, sebbene decenni dopo la declassificazione delle decifrazioni delle comunicazioni sovietiche da parte del progetto Venona abbia indicato che Julius Rosenberg fosse effettivamente coinvolto nello spionaggio. Il proegtto Venona è un programma di collaborazione tra le agenzie di spionaggio degli Stati Uniti d'America con il MI5 e il GCHQ del Regno Unito le cui attività si svolgono dal 1943 al 1980.