L'1 aprile 1981 a Roma viene approvata la n. 121, certamente la prima legge importante in Italia in materia di tutela dei dati personali contenuti nelle banche dati elettroniche. Con essa viene istituito il Centro Elaborazione Dati (C.E.D.) presso il Ministero dell'interno (art.8): in pratica si tratta di una banca dati di natura pubblica "destinata alla classificazione, analisi e valutazione delle informazioni e dei dati che devono essere forniti dalle forze di polizia in materia di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica e di prevenzione e repressione della criminalità"(art.6 lett a). La libertà di raccolta ed elaborazione di questa massa enorme di informazioni è in questo caso chiaramente giustificata dal superiore interesse costituito dalla tutela dell'ordine pubblico, giudicato dal legislatore prevalente rispetto a quello della protezione della riservatezza. Importante e però il divieto espresso di raccolta di "informazioni o dati sui cittadini per il solo fatto della loro razza, fede religiosa od opinione politica, o della loro adesione ai principi di movimenti sindacali, cooperativi, assistenziali, culturali, nonché per la legittima attività che svolgono come appartenenti ad organizzazioni legalmente operanti nei settori sopraindicati". La legge, pubblicata il 10 aprile sulla Gazzetta Ufficiale, entra in vigore il 25 aprile 1981.