Il 30 marzo 1791 a Parigi (Francia) viene formulato, per la prima volta, un sistema di pesi e misure collegati tra loro e destinato a rappresentare il sistema "universale" (fatta eccezione dei Paesi Anglosassoni). L'Assemblea nazionale istituisce una commissione per studiare le nuove unità di misura, presieduta da Joseph-Louis Lagrange e costituita da Lavoisier, Condorcet, Pierre-Simon Laplace, Borda, Monge. La commissione raccomanda subito l'adozione di un sistema decimale e stabilisce nel metro l'unità di misura fondamentale. Per calcolare quest'ultimo si decide di scegliere un decimilionesimo del quarto di meridiano terrestre (cioè la parte di meridiano che va dal Polo Nord all'Equatore, misurata lungo quello che passa per Parigi). Il nome «metro» viene proposto dal fabbricante di strumenti Jean-Charles de Borda (1733-1799). La misura precisa del metro viene eseguita nel 1792 da Jean Baptiste Delambre (1749-1822) e Pierre Méchain (1744-1804) che per comodità invece di misurare tutto il quarto di meridiano misurano la differenza di latitudine tra due città che ne vengono attraversate: Dunkerque e Barcellona. La commissione fabbrica anche il primo metro di riferimento: una sbarra di platino, accuratamente conservato in condizioni di stabilità riguardo a temperatura, umidità eccetera. L'adozione del sistema metrico sarà estesa alle altre nazioni (tranne quelle anglosassoni) nel 1875.