Il 21 marzo 2011 a Milano i giudici della prima corte d'assise d'appello, presieduti da Maria Luisa Dameno, in parziale riforma della sentenza di condanna di primo grado , dichiarano "non punibile" il tabaccaio Giovanni Petrali per i reati di omicidio e lesioni colpose contestati in virtù del riconoscimento della "legittima difesa putativa" ossia, il commerciante riteneva in quel momento di agire in uno stato di legittima difesa. Il secondo capo di imputazione, invece, ovvero la detenzione e il porto dell'arma all'esterno del locale, è dichiarato prescritto. I giudici della prima corte d'assise d'appello di Milano dispongono anche la restituzione della pistola, con cui l'uomo sparò, .. Il 17 maggio del 2003, il commerciante aveva ucciso con un colpo di pistola il rapinatore Alfredo Merlino e aveva ferito al polmone il suo complice, Andrea Solaro. I due cercano di mettere a segno un colpo nel suo bar-tabacchi di piazzale Baracca.. L'arma, con la quale quel 17 maggio del 2003 Petrali spara sette colpi, viene sequestrata e i giudici di primo grado stabiliscono la confisca. confiscata. Gli avvocati del tabaccaio, invece, nei motivi d'appello chiedono il dissequestro e la restituzione della pistola, che oggi i giudici accolgono.