Il 13 marzo 1991 a Washington (Dc, Usa) il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti annuncia che la Exxon, condannata in sede civile e penale, accetta di pagare 1000 milioni di dollari per la bonifica delle coste dell'Alaska inquinate da 40,9 milioni di litri di petrolio fuoriusciti dalla superpetroliera Exxon Valdez, di proprietà della ExxonMobil, che il 24 marzo 1989 si incaglia in una scogliera dello stretto di Prince William, un'insenatura del golfo di Alaska. Le operazioni di ripulitura delle coste costano alla Exxon circa 2 miliardi di dollari, coperti in gran parte delle assicurazioni. Valdez è il nome della località del terminal dell'oleodotto del consorzio Alyeska.